
Vendola 2 Boccia 0
I pugliesi hanno scelto: sarà l’Obama di Terlizzi il candidato presidente di centrosinistra alle elezioni regionali 2010 mangiandosi lo sfidante a colazione.
Infatti, mentre il leader dell’Udc, Casini, dichiarava: «Ottimista su accordo in Calabria e in Puglia mai con Vendola», quest’ultimo faceva, metaforicamente parlando, a pezzi Boccia andando a vincere la propria sfida con una percentuale intorno al 70%.
Come dire, della colazione son rimaste soltanto le briciole.
Così si potrebbe riassumere il risultato delle “Primarie pugliesi” sostenendo, ad esempio che i quasi 200.000 votanti siano una questione interna alla regione stessa.
Piuttosto che di vittoria di Vendola, però, sarebbe più realistico parlare di sconfitta di Boccia e delle strategie decise nelle segrete stanze; argomenti che fanno il paio con indubbi problemi nella scelta dei candidati a volte non nelle condizioni di vincere le sfide cui vengono messi di fronte (vedi, ad esempio, Boccia), oppure con qualche problema di troppo dal punto di vista etico e morale (vedi alle voci Marrazzo e Del Bono).
A mio avviso, quindi, il messaggio che esce dalla Puglia non è tanto quello della bocciatura tout court di eventuali alleanze nazionali quali ad esempio quella con l’Udc quanto, piuttosto, quello della bocciatura sia del sistema di elaborazione di una candidatura tracciata a tavolino senza tener minimamente conto di un fattore chiamato rappresentatività democratica, sia della persona del candidato con meno frecce a disposizione rispetto al diretto avversario.
Del resto, stiamo parlando di un Presidente di Regione che proprio sulla chiarezza e del dialogo con e tra la gente ha costruito, ancor prima delle sue vittorie, la sua azione politica: un modo diverso di fare politica.
Diverso ed apprezzato dagli elettori pugliesi che, probabilmente, gli hanno conferito una larghissima fiducia anche in virtù di una migliore conoscenza diretta e non.
Probabilmente, si dirà che i comizi rappresentano un vecchio modo di fare politica però chi ha detto che proprio perché vecchio questo strumento sia morto o non più attuale? Nessuno, ed anzi proprio Vendola, calandolo nella modernità, ci ha dimostrato il contrario.Va bene essere nel 2010, nell’era di Internet e della multimedialità, ma il contatto personale franco e diretto è difficilmente sostituibile con la semplice immagine basata sull’apparenza e sulla comunicazione a distanza.Un voto tra persone e modi di fare politica più che un voto di colore politico dunque?Personalmente resto convinto del fatto che la scelta dell’elettorato sia stata semplicemente dettata dalla volontà di premiare la figura di Vendola rispetto a quella del suo sfidante piuttosto che approvare o bocciare alleanze politiche secondo quella che, tra l’altro è la vera funzione delle primarie.A proposito di questo tipo di appuntamento elettorale risulta opportuno evidenziare come sia inopportuno ed illusorio pensare di utilizzarlo come risolutore dei problemi di un partito oppure giudice pacificatore di uno scontro tra gruppi o mozioni; la bontà delle primarie sta, ad esempio, nella possibilità di garantire la massima rappresentatività democratica possibile non già la soluzione di altre questioni interne.La vita del PD, peraltro, non si esaurisce con le primarie anche perché queste ultime, infatti, non sono certo la panacea di tutti i mali; tra questi ultimi quello di essere opposizione e non maggioranza nel Paese non è certo l’unico
Ricette sicure per risolverlo? Non ve ne sono.