COMUNICATO STAMPA-QUALE FUTURO PER GLI ERDISU?
Il giorno 12 gennaio si è tenuto l’incontro sul tema del diritto allo studio tra i rappresentanti degli studenti universitari del Friuli Venezia Giulia e l’Assessore regionale all’istruzione, università, ricerca, famiglia, associazionismo e cooperazione, Roberto Molinaro.
Erano presenti in rappresentanza della componente studentesca regionale: Alice Buosi come Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Udine e Presidente del Coordinamento Regionale per l’Alta Formazione, Mattia Fadel come Presidente del Consiglio degli Studenti dell’Università di Trieste, Jacopo Lillini e Alberto Fileti, rappresentanti in CdA Erdisu Trieste e Roberto Tomassoni, rappresentante in CdA Erdisu Udine.
Il progetto di riforma del diritto allo studio presentato dall’Assessore Molinaro prevede l’istituzione di una fondazione di partecipazione cioè un ente di diritto privato, unico per tutta la regione FVG.
Pur confermando, con la soppressione degli Erdisu, la volontà di modifica radicale dell’assetto del diritto allo studio universitario regionale, l’Assessore ha garantito che la partecipazione ed il peso degli studenti alla governance di suddetta fondazione rimarranno invariati rispetto alla situazione attuale. La riforma non interesserà nemmeno lo stanziamento regionale che, al fine di garantire il buon livello dei servizi, non subirà riduzioni.
Tuttavia noi rappresentanti della comunità studentesca avanziamo delle perplessità in merito all’apertura ai privati resa possibile da questo nuovo soggetto giuridico. In particolare, non risulta ben chiaro ad oggi il ruolo assunto dai privati all’interno di questa fondazione e ci preoccupa la possibilità che la loro partecipazione possa contemplare anche compiti decisionali ad ogni livello.
Inoltre bisogna ricordare che a livello nazionale il Ministero non ha ancora comunicato l’indirizzo che intende seguire in materia di diritto allo studio. Sarebbe quindi opportuno attendere anche un’indicazione nazionale prima di avviare un processo di tale complessità a livello regionale.
Ulteriore punto critico risulta essere a parer nostro l’unificazione territoriale della gestione del diritto allo studio. Al di là dello sterile campanilismo tra i due capoluoghi, ci teniamo a ricordare che le necessità locali risultano diversificate in modo non secondario tra Udine e Trieste poichè ogni realtà ha le sue peculiarità e servizi non sempre simili. Queste caratteristiche rischiano di non essere considerate appieno in una situazione di amministrazione unificata e soprattutto, nonostante il mantenimento dei presidi sul territorio, come ci è stato assicurato, nel momento in cui ci dovessero essere un’unica struttura decisionale ed un’unica sede si potrebbero venire a creare delle condizioni poco equilibrate e non completamente favorevoli al buon andamento dei servizi in risposte alle esigenze degli studenti dei due Atenei.
Restiamo quindi in attesa di un prossimo incontro durante il quale ci auguriamo di avere informazioni più certe in merito agli argomenti trattati.
Gli studenti rappresentanti del Coordinamento Regionale per l’Alta Formazione