Ed ecco che i Fun. ci riprovano: dopo il successo di “We are Young”, interpretata insieme alla cantante americana Janelle Monàe ed al top della classifica Us Hot Billboard 100, la band trascinata dal talento e dalla voce del leader e già voce dei The Format, Nate Ruess, non si ferma e dà ancora una volta una scossa alle classifiche grazie al nuovo singolo che poi è quello che dà il nome al secondo album studio del gruppo.
Stiamo parlando di un hit, Some Nights, che
Un buon lavoro indie-pop che,tra l’altro, per una volta ci libera dal contesto celebrativo della solita Madonna e delle varie Britney Spears e Lady Gaga del momento, della sempre più monocorde Kylie Minogue, di gruppi come ad esempio Train, The Fray, One Republic al cui confronto il neomelodico napoletano se la cava persino meglio (…) e di quel del rock duro presunto tale che non cambiano mai come Greenday, Oasis, Coldplay, Red Hot Chili Peppers e vari.Fa piacere per una volta sentire un pop diretto semplice e curato che, tornando alle origini, si riappropria di quella dimensione di musica leggera e da intrattenimento che gli è propria lasciando da parte aspirazioni intellettuali snob e frustrate che poco o nulla hanno a che fare con l’immediatezza e la semplicità del messaggio pop-rock.
Sorvolando sui paragoni più o meno imbarazzanti che vedono il frontman del gruppo, Nate Ruess, far parte della schiera dei novelli Freddy Mercury, è giusto ricordare come il cantante della band newyorkese sia dotato di quelle qualità e di quei vocalismi graffianti che, uniti a senso della misura e dell’equilibrio, ne fanno una voce con un timbro maturo, dotata di grinta ed energia. Certo, se ogni tanto non indulgesse nel ricorso al falsetto oggi tanto in voga nel pop rock moderno…
Detto questo, prepariamoci ad ascoltare la canzone simbolo di un lavoro che mescola brani più profondi ed emotivi (per la maggior parte scritti da Nate pensando alla mamma scomparsa) a pezzi leggeri dalle spiccate caratteristiche pop-rock con un misto di chitarra, elettronica, percussioni, l’immancabile pianoforte e la schiettezza e sincerità con cui Nate Ruess, Andrew Dost e Jack Antonoff ci accompagnano lungo queste note in quello strano e meraviglioso percorso che è la musica.
Vi siete mai chiesti perché si chiamino Fun. con il punto? Semplice, esiste già una band finlandese che si chiama Fun ed ha reclamato il marchio.
Ed ora, convinti come Joan Baez che, “miracles keep happening”, lasciamoci andare a questa splendida melodia.
Signore e signori ecco a voi i Fun con Some Nights. Certe notti.