Friday, 01 November, 2024

La serietà di Beppe Grillo


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Beppe Grillo non è serio. Del resto, cosa vBeppe Grillo fotoolete aspettarvi da un comico che fa spettacolo – e             soprattutto politica – a suon di battute?

Chiaro, piaccia o meno il modo in cui lo fa, lo spettacolo fa notizia e per questo i media lo seguono.

Però, non è serio. Non è serio prendere un appuntamento, concordare un’intervista con qualcuno per poi dire, all’ultimo momento e su Twitter, no, grazie, scherzavo. Sì, avete capito bene: non una telefonata, un sms, una mail, un messaggio privato su Facebook: un tweet, pubblico. 

Certo, dire di no con un tweet ti fa sembrare “avanti” probabilmente perché sei il primo e, per fortuna o meno, l’unico che ha mai pensato di fare una cosa del genere. T’invito a casa e poi comunico al mondo che rifiuto. Intanto però faccio notizia e si è parlato di come se ci fossi realmente stato.

Certo, molti diranno che uno che rifiuta via Twitter è “ganzo perché nel 21° secolo lui non usa un sms nato 20 anni fa” oppure che “è figo perché come lui usa i social network, nessun altro”. 

Quindi, senza dubbio, sa comunicare e sa farlo pure bene. 

Ma, cosa comunica?Che non va su Sky dopo aver detto di sì e quindi tirandosi indietro all’ultimo momento per giunta urlandolo o meglio strillando da un palco contro tutto il mondo politici -ovviamente- inclusi?

Questa è la serietà con cui fanno politica e con cui, domani, vorranno presentare proposte di legge, emendamenti e così via?Qualcosa tipo: sì aspetta firmo la legge e voto la fiducia. No scusa, scherzavo. Spero di no.

Comunque, gli piaccia o no, Beppe Grillo sta facendo politica come un politico ma con lo stile di un comico. L’unica differenza è che, per ora, né lui né altri del M5S hanno risposto ad alcuna domanda e quindi non si sa bene cosa pensino. Infatti i candidati del Movimento 5 Stelle non li abbiamo mai visti parlare da nessuna parte.Ecco, dobbiamo accontentarci degli anatemi lanciati da Grillo contro l’attuale classe politica, i giornalisti, le banche, e qualsiasi altra cosa gli capiti a tiro senza mai sentirlo motivare o spiegare concretamente nulla. Idem per gli altri del Movimento5Stelle.Ad un certo punto mi viene il sospetto che essi non sappiano o non vogliano rispondere puntualmente alle domande.Visto che, fino ad ora, si sono sottratti persino agli spazi istituzionali, come la Tribuna elettorale o gli spazi autogestiti della RAI, mi auguro di vederli argomentare sapientemente in Parlamento.
E non buttarla “in caciara” o dire cose scontate, parole chiave che sono sulla bocca di tutti, critiche e non proposte. Proprio come Grillo; ovviamente con uno “stile” diverso.

Cosicché uno non può giudicarli, farsi un’idea di cosa pensano, come sono e come lavorano.
Può votarli e mettere la croce su Movimento5Stelle ma in silenzio.
E a scatola chiusa.
Il che ovviamente rappresenta la serietà. Di Grillo.

Infine, Grillo raggiunge comunque il suo obiettivo. Far parlare di lui senza contraddittorio e senza domande più o meno scomode.


P.S.  I giornalisti non sono tutti figli del sistema o servi di chi sa quale padrone. Ce ne sono diversi che fanno bene il loro lavoro: le buone trasmissioni con bravi giornalisti non mancano. Anche nei talk show. A proposito di giornalisti: hanno preteso risposte da politici di tutti i partiti e movimenti. Perché da Grillo no?

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Nato a Trieste, diplomato al liceo classico e laureato in Giurisprudenza, coltivo, oltre ai temi del diritto, interessi che vanno dalla fotografia alle riprese con montaggio audio e video, dal teatro alla lettura, dall’informatica alla programmazione e gestione di siti web, dalla comunicazione al marketing, dal teatro alla lettura per finire con le lingue straniere legate anche a varie esperienze all’estero. Mi dedico alla politica con la passione con cui ho iniziato a volermi occupare dei fatti della realtà che mi circonda e quindi anche delle esigenze delle altrui. Una passione che è partita dall'epoca dei vari ruoli in ambito scolastico prima e universitario, tra cui quelli di consigliere di amministrazione dell’Università degli Studi di Trieste e dell’ex Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (E.R.Di.S.U.), poi. Mi è sempre piaciuto, infatti, pur tra le difficoltà della gestione di un ente pubblico, occuparmi, anche in relazione alle questioni giuridiche, di pubblica amministrazione ed è anche per questo oltre che per la mia vita quotidiana su questo territorio, che mi sono candidato, a Trieste, in Quarta Circoscrizione, in cui attualmente ricopro il ruolo di capogruppo del gruppo consiliare del Partito Democratico.

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